L'antico egizio non aveva un alfabeto nel senso moderno del termine. Piuttosto, usava un sistema di scrittura complesso che si è evoluto nel corso dei millenni. Le principali forme di scrittura egizia sono tre:
Geroglifici: La forma più antica e sacra, usata principalmente per incisioni monumentali, iscrizioni tombali e testi religiosi. I geroglifici erano pittogrammi, cioè disegni che rappresentavano oggetti, persone, animali o idee. Alcuni geroglifici rappresentavano un suono (fonogrammi), altri un'idea (ideogrammi) e altri ancora fungevano da determinativi (aiutavano a chiarire il significato di una parola).
Ieratico: Una semplificazione dei geroglifici, usata principalmente per la scrittura su papiro con inchiostro e pennello. Lo ieratico era più corsivo e quindi più veloce da scrivere rispetto ai geroglifici. Era la scrittura utilizzata per documenti amministrativi, testi letterari e corrispondenza privata.
Demotico: Un'ulteriore semplificazione dell'ieratico, sviluppatasi a partire dal VII secolo a.C. Il demotico era la forma di scrittura più diffusa in Egitto durante il periodo tolemaico e romano, usata per tutti i tipi di documenti, compresi quelli legali, commerciali e letterari.
Caratteristiche Principali:
La decifrazione dei geroglifici fu resa possibile dalla scoperta della Stele%20di%20Rosetta nel 1799, che conteneva lo stesso testo scritto in geroglifico, demotico e greco antico. Jean-François Champollion riuscì a decifrare la Stele di Rosetta e a svelare i segreti della scrittura geroglifica nel 1822.
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